Una partecipazione ampia, di persone motivate e portatrici di idee, sensibilità e buone pratiche sta caratterizzando la prima iniziativa di formazione gratuita che la Provincia di Lucca sta portando avanti nell’ambito del progetto “Lucca Family Net” per attivare sul territorio processi di cambiamento tali da diffondere su larga scala la cultura della conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, nelle realtà lavorative del settore pubblico come di quello privato.
La Provincia ha una tradizione come soggetto promotore di novità culturali sul territorio, in diversi ambiti – spiega Teresa Leone, Consigliera Provinciale con delega alle Pari Opportunità –. Lo è stata per le pari opportunità e oggi lo è per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che non è assolutamente un tema riservato alle questioni di genere, ma che al contrario interessa pienamente tutti.
Ben lo hanno compreso i partecipanti al primo modulo del corso di alta formazione, i quali e le quali sono chiamate a farsi diffusori di un nuovo paradigma culturale la cui impellenza è stata resa particolarmente evidente dalle condizioni lavorative che noi tutti abbiamo vissuto durante la pandemia e anche adesso. Se, infatti, la parola “conciliazione” può risultare abusata, come è ben emerso dal primo incontro del corso, giovedì scorso (14 ottobre 2021) a Palazzo Ducale, in concreto ancora non si riesce a trasformarla in modus operandi, a renderla un paradigma organizzativo e della forma mentis aziendale. Perché nelle situazioni pratiche, all’atto pratico, la conciliazione è sempre considerata sacrificabile di fronte a una serie di altre esigenze che l’ambiente lavorativo e le persone antepongono.
Come ente provinciale lo sappiamo bene perché questo progetto prevede anche per noi un cambiamento a livello lavorativo sotto il profilo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e ormai da un anno portiamo avanti un percorso interno fatto di incontri, confronti, coinvolgimento dei dipendenti. E sono molto fiera del fatto che alcuni dei dipendenti dell’ente siano loro stessi formatori nell’ambito di questo percorso gratuito offerto al territorio.
Si tratta di un percorso necessario perché l’ente provincia acquisisca uno standard riconosciuto a livello internazionale, la “Certificazione Family Audit”, che lo rende diffusore, irradiatore di cultura della conciliazione tempi di vita tempi di famiglia, in modo che altri enti pubblici e altri soggetti privati possano dare spazio a questa sperimentazione portandola nella propria organizzazione, perché avvenga quel cambiamento culturale di cui abbiamo tutti bisogno, a tutte le età.
Il mondo degli enti locali, del profit e del no profit del territorio locale potrà prendere spunto dal processo di certificazione della Provincia di Lucca che svolgerà da apripista rispetto al territorio tramite un’azione trainante e configurandosi come un modello strategico di riferimento per gli enti locali e le organizzazioni del territorio facendosi volano di buone pratiche.
Se attraverso l’offerta formativa la Provincia dota il territorio di competenze specifiche, tale dotazione verrà messa a sistema attraverso la successiva emanazione di un bando pubblico, volto a promuovere, ad un livello completo e operativo, processi di gestione che seguano un’ottica di conciliazione famiglia lavoro e di pari opportunità.
Il Bando prevederà il cofinanziamento di una quota delle spese previste per l’ottenimento della Certificazione Family Audit e riconoscerà punteggi aggiuntivi a quelle organizzazioni che hanno seguito il percorso formativo
Si terrà giovedì 21 ottobre il secondo dei tre incontri del primo modulo formativo gratuito, dalle 9 alle 19 nella Sala Tobino di Palazzo Ducale, con interventi del responsabile ufficio statistica della Provincia di Lucca, Lorenzo Maraviglia, del direttore ufficio Family Audit della Provincia Autonoma di Trento, Lucia Claus, della consulente aziendale iscritta all’albo dei consulenti Family Audit e formatrice, Fabiana Palù, della consigliera di fiducia di Enti pubblici e consulente dell’Agenzia del lavoro per la Regione Friuli Venezia Giulia, Francesca Torelli.